
La sensibilità ambientale norvegese, e in generale delle nazioni nordeuropee, è da sempre al di sopra di ogni sospetto. Ma questa volta forse siamo veramente di fronte a una svolta nel settore automobilistico che potremmo definire storica e se diventerà realtà non potrà non avere un impatto a livello mondiale: a partire dal 2015 nel paese dei fiordi sarà vietata la vendita di tutte le auto a benzina, a gasolio e a gas.
Questa drastica limitazione non è frutto utopico degli ambientalisti locali, ma una concreta proposta di legge del Ministro delle Finanze norvegese Kristin Halvorsen che parte da una considerazione assolutamente reale. Quando l’attuale momento di crisi finanziaria finirà, si dovrà cominciare a pensare seriamente a come risolvere la “crisi climatica” e questo potrà avvenire solo se si immatricoleranno unicamente veicoli ibridi, elettrici, biodiesel o a idrogeno.
Ovviamente, dato il basso numero di immatricolazioni Norvegesi solo fino a qualche mese fa sarebbe stato impossibile prevedere che ci sarebbero stati abbastanza costruttori in grado di soddisfare dei requisiti così rigidi e limitanti. Ma ora il momento è propizio, proprio perché a causa della crisi la prossima generazione di vetture sarà più moderna ed ecologica a livello globale, a prescindere dal ridottissimo peso commerciale della piccola Norvegia, paese che non fa neppure parte dell’Unione Europea e quindi può decidere in assoluta libertà e senza troppi vincoli “lobbistici” dell’industria automobilistica che, ovviamente, ha tutto l’interesse che questo primo passo non diventi realtà così a breve termine.
Questa drastica limitazione non è frutto utopico degli ambientalisti locali, ma una concreta proposta di legge del Ministro delle Finanze norvegese Kristin Halvorsen che parte da una considerazione assolutamente reale. Quando l’attuale momento di crisi finanziaria finirà, si dovrà cominciare a pensare seriamente a come risolvere la “crisi climatica” e questo potrà avvenire solo se si immatricoleranno unicamente veicoli ibridi, elettrici, biodiesel o a idrogeno.
Ovviamente, dato il basso numero di immatricolazioni Norvegesi solo fino a qualche mese fa sarebbe stato impossibile prevedere che ci sarebbero stati abbastanza costruttori in grado di soddisfare dei requisiti così rigidi e limitanti. Ma ora il momento è propizio, proprio perché a causa della crisi la prossima generazione di vetture sarà più moderna ed ecologica a livello globale, a prescindere dal ridottissimo peso commerciale della piccola Norvegia, paese che non fa neppure parte dell’Unione Europea e quindi può decidere in assoluta libertà e senza troppi vincoli “lobbistici” dell’industria automobilistica che, ovviamente, ha tutto l’interesse che questo primo passo non diventi realtà così a breve termine.
Dite la vostra......
speriamo bene!!!! Forse pian piano si inizia a cambiare...
RispondiEliminaEscludendo benzina, gasolio, gas e trazione animale, rimangono elettricità e idrogeno. Sarebbe interessante capire su cosa puntano in Norvegia, perchè entrambe non sono fonti di energia primaria, nel senso che esse vanno prodotte. L'elettricità delocalizza la fonte di inquinamento da quello di utilizzo a quello di produzione (centrale termoelettrica? atomica?). L'idrogeno ivece solo quando sarà prodotto in modo economico potrà essere utilizzato come vettore energetico, prima deve risolvere una serie di problemi legati al trasporto, stoccaggio ed uso.. Con le celle a combustibile si può ottenere energia elettrica da idrogeno ed ossigeno, ma l'idrogeno va comunque "fabbricato". Come? Ci vorrà ancora tempo, ma la produzione di idrogeno usando l'energia solare è la migliore soluzione per produrre combustibile per i trasporti e forse non solo. Noi italiani per il momento non possiamo farcela, speriamo che loro invece sì.
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