venerdì 27 marzo 2009

Petrolio, fumo e specchi 3/6

2 commenti:

  1. Attualmente la comunicazione ambientale si divide in due grandi filoni, che possiamo denominare l'uno ‘catastrofista’ e l'altro ‘eco-ottimista’. Personalmente non sono tanto interessato ad iscrivermi all'una o all'altra corrente, quanto a far sì che il problema energetico ed ecologico-ambientale venga posto al centro del dibattito politico e culturale, perché sono convinto che questo sia assolutamente necessario e che attualmente non lo si faccia nei termini giusti, cioè al di fuori delle secche ideologiche in cui, almeno in Italia, esso ha finito per arenarsi. Il pericolo più grande è infatti ancora una volta la manipolazione e la monopolizzazione dell'informazione e della comunicazione su questi temi da parte dei soliti grandi gruppi di interesse,lobby politiche o industriali,magari posizionate su sponde opposte, che a tutto sono interessati tranne a ciò che veramente importa: l'interesse della collettività presente e quello delle generazioni future.

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  2. Ciao Maurizio,
    sei arrivato anche tu alle conclusioni che pure io ho tratto nel commento del video precedente a questo.
    Ai governi non interessa cambiare lo status quo perchè così, senza sforzi, rende ancora parecchio.

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